Disney e Netflix: la guerra dei cartoni e non solo
Credits: Disney & Studio Ghibli
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Arriva Disney+ e Netflix diventa il colosso degli Anime

Con l’esodo delle proprietà intellettuali Disney arriva la contromossa di Netflix.

In fondo se ci pensate era prevedibile.
L’arrivo di Disney+ ha svuotato e svuoterà (appena si esauriranno accordi stipulati in precedenza) la maggior parte dei cataloghi di streaming multimediali, rendendo interi universi narrativi che hanno contribuito alla crescita di generazioni di spettatori e non solo (ma di questo ne parliamo più in basso) delle esclusive.

Nessun colosso dello streaming sarebbe rimasto a guardare. Figurarsi quello che più di tutti ha da sempre puntato anche al target dei più giovani e degli adolescenti.

La contromossa

Ecco quindi la risposta di Netflix che, con una clip attraverso il suo account Japan Anime annuncia di aver siglato un accordo con sei tra gli autori di manga più importanti sulla piazza. Circa 30 secondi. Poche immagini, qualche nome in primo piano su sfondo nero e un messaggio di benvenuto. Quanto basta per far sognare gli amanti del genere.

  • Si parte con le CLAMP, collettivo femminile che vanta produzioni come il manga Cardcaptor Sakura che ha avuto anche un adattamento per il piccolo schermo trasmesso da Italia 1 con il titolo Pesca la tua carta Sakura e Sakura – La partita non è finita;
  • Shin Kibayashi, pseudonimo (tra i tanti) di Tadashi Agi, disegnatore, prolifico sceneggiatore e romanziere cimentatosi finanche coi videogiochi: sua la penna che ha scritto Fire Emblem Fates per la Nintendo;
  • Per Ohtagaki Yasuo parlano storia e disegni di Mobile Suit Gundam Thunderbolt;
  • Otsuichi, alias Hirotaka Adachi, è noto come autore per lo più di storie horror come Goth;
  • Altro nome che ha scritto sia per la carta che per la schermo è Tow Ubukata, che ha contribuito al successo di serie come Mardock Scramble, Psycho-Pass, Le Chevalier D’Eon e Ghost in The Shell;
  • Chiude la lista la mangaka Yamazaki Mari, nota per il suo manga italianofilo Thermae Romae, che da noi le è valsa l’onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia, adattato poi al cinema in due film campioni di incassi (in Giappone ovviamente).

È un gruppo estremamente eterogeneo e per Netflix rappresenta una grandissima opportunità di sfruttarne a pieno il potenziale anche con la creazione di contenuti originali.

Segnali dal futuro

Quest’accordo segue quello che lo scorso anno Netflix ha chiuso con 5 importanti studi d’animazione giapponesi (Bnima, Bones, David Production, Production I.G e Sublimation) che con le loro produzioni sono andati a rimpolpare il catalogo di contenuti della piattaforma di streaming online.

L’arrivo dei film dello Studio Ghibli, quello di Neon Genesis Evangelion, il reboot dei Cavalieri dello Zodiaco e prima ancora l’attenzione a un fenomeno di massa come Death-Note e tanto altro ancora. Indipendentemente dalla discutibile riuscita di certe operazioni, erano tutti segnali che andavano nella stessa direzione.

Quella che Taiki Sakurai, capo produttore anime di Netflix, ha definito una più ampia strategia di investimento a supporto degli anime giapponesi.

Ma c’è di più dietro quel “più ampia”. Con quest’ultimo accordo Netflix si è garantita anche la possibilità di esplorare opportunità off-screen attraverso l’editoria e prodotti di consumo.
Albi, quindi, ma anche e soprattutto merchandising.

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